Mi sono sempre occupato di progettazione, e lo studio della storia della progettazione è venuta utile. Il mio modus operandi è sempre stato votato all’idea di fare qualcosa che prima non si è mai realizzato. Fino ad ora, in minima parte ci sono riuscito. .
Come dice Martin Scorsese, mio regista preferito, preservare è quasi più importante di inventare.
L’invenzione di uno spazio è l’ultima frontiera dell’architettura. Nell’ambito della scelta di una attività, si trova sempre quella che sia allineata con le proprie attitudini e capacità interiori. Le motivazioni di scelta tra l’attività storica e quella votata al futuro, sono semplici. 1) Tutti possono stare in un archivio e trovare ciò che tutti possono trovare 2) Tutti possono leccare il culo ad un partito per avere una cattedra e poi fare messe cantate ( eccetto isolati casi di onesta intellettuale e cognizione di causa 3) Tutti possono ottenere i medesimi risultati in una ricerca “approfondita“, tanto specie in Italia, è possibile sfruttare l’ignoranza dei popoli per, farsi dire di avere una cultura sterminata. Una buona parte del sacro popolo degli italiani, non legge e quando apre un libro guarda le figure e conta gli spazi vuoti, (non fa altro) tra una riga e l’altra . Ma soggettivamente sono propenso a misurarmi con chi almeno apre un libro
La progettazione edilizia ed architettonica , considera un vantaggio molto importante: il fatto di fare qualcosa che altri nello stesso momento non stanno facendo, e prima o poi qualcuno si accorge se ti stanno scopiazzando. In Italia ci sono almeno nuovi 70 grandi critici d’arte e d’architettura che hanno partecipato alla stesura di un trattato di architettura, e ne hanno dato notizia presso una delle poche conferenze internazionali credibili che si sono svolte in italia dopo il CIAM. Un opera architettonica è credibile se è anticipata da una trattatistica teorica, e se non si fa , almeno ne rimane la traccia progettuale nel tempo, più dell’edificio stesso. Come dissi a suo tempo , un opera della letteratura architettonica cui partecipano tante maestranze, è come una cattedrale. Da solo non puoi costruire una cattedrale, puoi farlo solo con tante persone. Sebbene, soggettivamente sono propenso all’azione individuale, sempre nell’ambito della pura invenzione artistica, che non esclude, però il “contest”. …
Qualcuno prima di scrivere e dire stronzate si legga almeno una parte del testo se non fa fatica e poi inizi a parlare, magari contrapponendo lo stesso lavoro. Cosa molto difficile da ripetere. .Ci sono suggerimenti per le periferie sub-urbane, dove si dimostra che interventi quali , il bosco verticale, non partono da idee e “trattatistiche” personali ma da progetti visionari di altri professionisti d’oltralpe . Ma del resto non fu fu Wrighr senza Richardson, ed io non faccio paragoni con loro, ovviamente.
Progetti attuati, sia prima che dopo tale conferenza, in riferimento al mio saggio,. dimostrano come prima tali interventi urbani siano obsoleti, cioè ancora legati alla legge 10 Soggettivamente, mi sono sempre collocato nell’alveo stanzialistas e nella “fazione” dei “DIVERGENT”. Non posso essere inserito in nessuna categoria, sebbene le categorie io le usi. Di conseguenza , non posso essere controllato. Vediamo chi la vince!..